Anche il sito della Farnesina è finito nel mirino dei pirati informatici: Anonymous Italia ha infatti rivendicato sul blog cyberguerriglia.org di aver «hackerato» il sito rendendo pubblici dati del ministero degli Esteri come email, rimborsi spese e contratti di consulenza, anche se non ci sarebbero tra queste informazioni sensibili. «Vi divertite, noi paghiamo», hanno scritto gli hacker in accompagnamento a quelli che hanno definito «i vostri preziosi dati informatici». La Farnesina ha fatto sapere di aver presentato «regolare denuncia per il tentativo di hackeraggio ai danni del sito», su cui sono in corso indagini. Si auspica si legge in una nota che al più presto la Procura possa far luce su quanto accaduto e, per agevolare questo scopo, i tecnici del ministero sono al lavoro per garantire tutto il supporto possibile». Il comunicato ha minimizzato l’importanza dei dati messi in rete, sottolineando che «ogni fattura della Farnesina è regolarmente vistata dalla Ragioneria ed è conforme a soddisfare
le legittime esigenze di funzionamento dell’amministrazione». Quindi tutto regolare nei documenti e nessuna vera informazione sensibile o strategica
Secondo alcuni esperti, la rivendicazione sarebbe attendibile, ma la filosofia del gruppo prevede che chiunque possa firmarsi o usare il nome Anonymous, quindi è impossibile essere certi al 100% della persona e del gruppo responsabile dell’ azione.
Gli esperti del Cybersecurity National Labs, il centro di sicurezza informatica nato dall’unione dei centri di ricerca universitari italiani, sono al lavoro per cercare di capire da dove possa essere arrivata la minaccia e chi abbia architettato l’attacco. Non è escluso al momento che possa venire anche da uno Stato estero.
[Fonte Il Giornale – 21 Giugno 2017]