All’Executive Summit i vertici di Sap hanno spiegato l’essenza della digital transformation a oltre 130 manager delle più importanti imprese italiane. Ecco i passaggi chiave.
È ruotata tutta attorno alle opportunità offerte dalla trasformazione digitale l’ultima edizione dell’Execurive Summit di Sap, tradizionale evento che il gigante del software per le aziende organizza ogni anno alla Villa d’Este di Cernobbio, in provincia di Como.
Oltre 130 i top manager delle più importanti imprese italiane che hanno preso parte alla due giorni per discutere e confrontarsi su sfide e scenari tracciati dalla nuova rivoluzione 4.0. Una rivoluzione, come ha osservato Luisa Arienti, amministratore delegato di Sap Italia, “destinata a investire tutti i settori di mercato e le diverse aree aziendali, generando grandi opportunità. Ma anche la necessità di attivare
percorsi di profonda trasformazione all’interno delle imprese, che dovranno acquisire una visione ‘live’ dei propri processi di business per poter prendere decisioni vitali in “tempo reale”. Parte integrante di questi percorsi è quindi un’evoluzione strutturale capace di garantire alle aziende nuovi livelli di agilità, per sostenerle nella ridefinizione continua dei propri modelli organizzativi e di servizio. ln questo senso sta
aumentando, e lo ha detto il Ceo della società tedesca, Bill McDermott, la richiesta delle aziende dl semplificare il modo in cui operano, attraverso tecnologie come il machine learning, l’Intelligenza artificiale e l’Internet of Things. “I cicli d’innovazione sono sempre più veloci e i vecchi si schemi non sono in grado di gestirli”, ha dichiarato il Ceo: “Occorrono architetture digitali più agili, che sappiano gestire quantità di dati destinare al raddoppio ogni dodici mesi e supportare analisi in tempo reale per aiutare a riformulare costantemente i modelli aziendali”.
Questa trasformazione, a detta di Sap, passa attraverso le nuove tecnologie (come Hana, la piattaforma di database in memory in grado di gestire enormi quantità di informazioni virtualmente provenienti da qualunque fonte) e anche attraverso il riscorso al “design thinking” come metodo per agevolare le decisioni d’imspresa e ridurre la quota di rischio. Con una precisazione imporrante, così esplicitata da McDermott: “L’uso intelligente delle risorse è un tema che non interessa solo le grandi aziende, ma tutte le organizzazioni, anche quelle medio piccole”.
[Fonte Technopolis – 1 Maggio 2017]