Una classe senza pareti grazie ad un nuovo sistema operativo. E portatili low cost per gli studenti da meno di 170 euro. Ecco il futuro dell’educazione secondo Microsoft, che a Manhattan ha presentato Windows 10S, dove la S sta ovviamente per “scuola”.
Satya Nadella, a capo dell’azienda fondata da Bill Gates, lo mostra ricordando le origini modeste della sua famiglia in India che si è emancipata grazie agli studi permettendogli di arrivare fino ai vertici. «Ci sono talenti ovunque nel mondo», spiega «a differenza delle opportunità. La tecnologia è uno strumento potente ma che genera qualche timore nel rivoluzionare il presente. Dobbiamo lavorare perché moltiplichi le possibilità e non le riduca». Con la speranza implicita che una generazione cresciuta a pane e Windows 10S proseguirà poi ad usare le piattaforme di
Microsoft anche in seguito. Con il nuovo sistema operativo, che esce questa estate ed è gratuito per le scuole, basterà inserire il proprio nome e la password per poter collaborare con gli altri alunni, poco importa che si tratti di documenti, ricerche online o la costruzione di testi multimediali. E si riceveranno compiti e assistenza dagli insegnanti, si comunicherà con i singoli o all’intero gruppo. La punta di diamante, la differenza con il passato, è uno dei servizi chiamato Intune. Permette ai docenti di controllare in diretta, passo per passo, quel che stanno facendo gli studenti: autorizzare o meno l’istallazione di uno nuovo software, sapere su quali siti vengono condotte le ricerche, a quale punto è il compito, o correre in aiuto di chi fa più fatica senza doversi sedere vicino mettendolo in imbarazzo davanti ai compagni. «Perché alla fine circa il 75 per cento degli scolari ha qualche difficoltà nell’apprendere e uno su cinque è dislessico», ricordano qui.
Teoricamente con Windows 10 S, che è stato messo a punto consultando migliaia di insegnanti in cento Paesi diversi, si può avere una classe di studenti che vivono in città differenti. E così il mondo dell’educazione si sposta sulle nuvole, secondo i dettami della classe aperta che tanto vanno di moda ultimamente. Sposando la filosofia dei servizi “cloud”, grazie ai quali Microsoft sta inanellando una trimestrale positiva dopo l’altra.
«Il mondo di domani passa per l’ educazione. È il motore del futuro ed è una priorità tanto per i governi quanto per la mia compagnia», snocciola Anthony Salcito, a capo della divisione Education di Microsoft, che fra pochi giorni (il 5 maggio) sarà in Italia per un evento dedicato alla scuola e all’unversità che si terrà a L’Aquila. «Non si tratta solo di formare gli studenti su argomenti essenziali come la scienza, la tecnologia, l’informatica e la matematica, ma anche aiutarli a sviluppare creatività e pensiero critico». Anche se poi Windows 10 S punta soprattutto sulle
materie scientifiche, consentendo, per esempio, di immaginare e condurre esperimenti. In realtà nessuno sa davvero cosa servirà agli studenti per vivere nel mondo di domani. La Oxford Economics vede nero e parla di 54 milioni di posti di lavoro che verranno cancellati in Europa in una o due decadi dall’automazione e dai robot, il Pew Research Center è più ottimista. Per entrambi non è possibile sapere quali altri lavori verranno inventati nel frattempo. L’unica salvezza, per i genitori, è puntare su una formazione che faccia dell’apprendimento continuo la sua spina dorsale e del divertirsi ad imparare un me odo, adeguandosi ai continui cambiamenti. E la Microsoft spera di cavalcare l’onda. Per non farsi mancare nulla ha anche presentato un nuovo portatile, il Surface Laptop. Sottile e leggero, costerà mille euro circa. «Più veloce e potente dei Macbook della Appie», fanno notare contenti. Bello, per carità. Anche se sfugge cosa abbia a che fare con la scuola e con i suoi problemi.
[Fonte La Repubblica 3 Maggio 2017]