Il governo federale degli Stati Uniti ha messo sotto esame gli scambi delle società hi-tech che utilizzano come mezzo di pagamento la moneta digitale bitcoin. L’accusa è quella di evasione
fiscale. L’Internal revenue service (Irs), l’agenzia delle Entrate americana, si sta concentrando su Coinbase, popolare società di scambio e di servizio portafoglio per i bitcoin. Milioni di americani
usano bitcoin per gli acquisti online e per trasferire fondi perché è veloce, economico ed è percepito più sicuro rispetto alle transazioni con le carte di credito. Il suo crescente successo tra i consumatori Usa e l’anonimato delle transazioni ha messo sull’allarme l’Irs che ritiene ci siamo molte persone che usano la moneta digitale per evadere le tasse. Coinbase, la società di San Francisco sotto accusa, ha più di 6,2 milioni di clienti e favorisce gli scambi in bitcoin per un valore di oltre 6 miliardi di dollari in 33 nazioni. Dopo il via libera del Dipartimento della Giustizia Usa, l’agenzia delle Entrate ha richiesto a Coinbase i dati di tutti i suoi clienti americani dal 2013 al 2015. Si è aperto un lungo e complesso contenzioso tra il governo federale e i big della
Silicon Valley raggruppate nella Internet Association.
[Fonte. Il Sole 24 ore – 29 marzo 2017]